statua di neve che sorregge un fiore
Arte

Il monumento di neve

Qualche tempo fa c’era un paesino piccolo piccolo piccolo come uno spillo di un ago, situato sul cucuzzolo di una montagna dove ormai nessuno andava più.

E voi vi chiederete “ma come nessuno ci andava più?”. Nossignori, non ci andava più nessuno. Dicevano “non ci sono più i servizi”, “devo scendere il monte per pagare le bollette”, “ha chiuso pure l’ultimo bar”, “ho trovato lavoro a valle”.
Insomma, in pochi anni il paesino piccolo come uno spillo si era svuotato ed erano rimasti solo quattro gatti e una dozzina di abitanti.

Tra questi vi era un vecchio, molto saggio, che dispensava sempre consigli utilissimi e non negava mai a nessun un sorriso sdentato.
Una sera morì e gli abitanti ne furono disperati, avevano perso uno dei più buoni e generosi uomini che ci fossero sulla Terra.

Fecero quindi una riunione e decisero che anche quel piccolo paesino sperduto doveva rendere omaggio a una persona così importante.
-Facciamo una statua di marmo
-No, di bronzo!
-Meglio di legno che qui ne abbiamo tanto!
Ma prese la parola il notaio, un tipo basso basso con gli occhiali sulla punta del naso aquilino, che dovette alzare la voce per farsi notare:
-Signori miei, scusate l’interruzione. Si dà il caso che il nostro saggio nel suo testamento abbia richiesto che una eventuale statua fosse composta con la neve.
Tutti rimasero senza parole.
-Di neve????
-Di neve, signori miei, soffice e morbida neve.   

I giorni seguenti ci fu un po’ di trambusto per organizzare la costruzione di quella statua così anomala ma decisero di rispettare la volontà del loro amato concittadino. La materia prima venne raccolta e piano piano compattata dall’artista del paese fino a formare le fattezze del vecchio saggio. La notizia di quel monumento così strano presto si diffuse e accorsero da ogni parte del mondo, proprio in cima al monte dove nessuno voleva salire più, per ammirare quella splendente statua che scintillava come un diamante, riflettendo la luce del giorno.
Presto dovette aprire persino un altro bar e le case vennero comprate in massa, moltissime persone volevano andare ad abitare in quel paesino piccolo piccolo ma adesso così famoso.

Ma l’inverno passò in fretta e tutti iniziarono a preoccuparsi per il destino della statua: si accesero ventilatori potentissimi, appesi teli, trasportata la neve da zone più fredde ma in primavera il naso iniziò a sciogliersi e il destino della statua di neve sembrava segnato.
Nel giro di qualche settimana il piedistallo era vuoto e del volto del saggio non c’era più traccia. Coloro che erano venuti da lontano parlavano sottovoce tra di loro e già volevano andarsene, pentiti del loro trasferimento.

Ma presto intorno al piedistallo, sul prato fresco, migliaia e migliaia di fiori stupendi sbocciarono come non se ne erano mai visti: viole, margherite, buganville, camelie e rose dal profumo inebriante. La neve sciolta aveva rinforzato le piante e nutrito l’erba; il paese anche da lontano era uno spettacolo unico di colori e nessuno aveva più intenzione di lasciarlo.
Gli abitanti dovettero ringraziare ancora una volta il vecchio saggio e aprirono un altro bar per accogliere i turisti che venivano da ogni luogo per ammirare quel paesaggio così speciale.

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