mano che sorregge un anello
Amicizia, Avventura

L’anello della felicità

Mano che sorregge l'anello della felicità

Ho sentito dire che tempo fa c’era dietro ad alcune colline una vallata magica, dove in mezzo al prato si poteva trovare un anello che aveva il potere di rendere felici. Genti da tutto il mondo accorrevano in quel luogo ma chi riusciva a tornare indietro raccontava di prove difficili e di mostri terribili che sorvegliavano la vallata.

Un giorno lungo la strada per giungere alle colline si incontrarono due uomini e due donne: Zeno, famoso per la sua intelligenza; Asha, nota per il suo coraggio; Ida, conosciuta per la sua bontà e Igor, profondamente ambizioso. I quattro si misero d’accordo, decidendo di unire le forze per raggiungere l’anello: una volta trovato avrebbero deciso chi meritasse di ottenerlo.

La prima difficoltà non tardò a presentarsi: un ruscello sbarrava la strada e sulla pietra vi era incisa una frase: Mostrami il tuo pensiero, io deciderò se sei degno. Asha subito si lanciò sperando di riuscire ad attraversare il fiumiciattolo a nuoto ma l’acqua la respinse con violenza sulla riva opposta. Anche Igor provò ad afferrare una radice per aiutarsi ad attraversare ma gli scivolò tra le mani e fu sospinto indietro. Zeno iniziò a ragionare e capì: immerse la testa sotto le chiare acque, presto delle rocce spuntarono dal fondo e permisero ai quattro di proseguire salvi il loro cammino.

Ma anche la seconda prova non tardò a presentarsi: dopo un’ora di estenuante camminata un leone si fece avanti ruggendo aggressivo, tutti balzarono indietro impauriti e Ida cadde per terra tremante. Avevano quasi deciso di rinunciare e tornare indietro, quando Asha senza paura si avvicinò alla belva e dolcemente l’accarezzò sul dorso. Il leone era spaventoso ma non feroce, si lasciò toccare e si fece da parte, chinando la folta criniera con rispetto.

Ormai erano giunti ai piedi della collina e iniziarono a salire e salire e salire mentre il giorno andava scomparendo. Quando sembravano arrivati sulla cima improvvisamente tutto iniziò a tremare e la terra sotto i piedi cedette, lasciandoli sospesi: Zeno si teneva alla gamba di Asha che si teneva al piede di Igor che si teneva disperato a una pianta. Solamente Ida era al sicuro su una parte di suolo stabile e Igor le urlò “Vai! Prendi l’anello”, pensando che ormai per loro non ci fosse via di scampo. Ma Ida non gli avrebbe mai lasciati morire, neppure per tutti i tesori del mondo. Raccolse tutte le forze che aveva e piano piano gli aiutò a salire con lei, incitandoli a non mollare la presa. Tutti si salvarono.

Dopo aver riposato a sufficienza ridiscesero la ripida collina e arrivarono finalmente nella vallata magica. Adesso vi era la prova più difficile: decidere chi tra di loro meritava l’anello. C’è chi propose di offrirlo a chi lo avesse trovato per primo in mezzo a quel prato, chi voleva premiare l’astuzia di Zeno, chi voleva che lo prendesse Asha che aveva affrontato una belva e chi invece propose di lasciarlo a Ida che gli aveva salvati dalla morte.

Insomma, non riuscivano proprio a trovare un accordo.

Zeno con intelligenza lo rifiutò a priori, Asha si fece indietro con coraggio e Ida con la sua solita bontà preferì che ne beneficiassero altri. Igor capì che quella era la sua prova e che doveva desistere alla sua abituale ambizione. La tentazione di cercare e afferrare l’oggetto magico era fortissima ma osservando la stanchezza sul volto di quelli che ormai poteva chiamare amici, decise che non ne valeva la pena, nemmeno per la felicità eterna. 

Si guardarono, si sorrisero e contenti di essere vivi si incamminarono indietro, verso casa, lasciando così l’anello a chi ne avesse avuto più bisogno.

I protagonisti nel bosco pronti ad affrontare il loro viaggio alla ricerca dell'anello della felicità